Come accettare una eredità successoria
L’accettazione dell’eredità: effetti, modalità e retroattività
L’eredità si acquista con l’accettazione. L’effetto dell’accettazione risale al momento nel quale si è aperta la successione.
Nel corso del presente articolo analizzeremo come accettare una eredità di una successione.
L’attribuzione patrimoniale mortis causa a titolo universale presuppone, di massima, l’adesione del chiamato, che si esprime nell’atto di accettazione. L’accettazione ha dunque valore costitutivo del passaggio di titolarità del patrimonio relitto in capo all’erede. La regola è conforme al sistema, che è sorretto dal precetto a tenore del quale nessuno può essere costretto ad acquisire diritti su cose senza volerlo. Il legato si acquista senza bisogno di accettazione, fatta tuttavia salva la facoltà di rinunziare.
La pluralità di rapporti oggetto di delazione è unificata dalla vicenda successoria. Il chiamato accettante acquista i suddetti rapporti per effetto di un unico atto di accettazione. Peraltro egli non può porre in essere un’accettazione parziale.
Bisogna ricordare che in mancanza di altri successibili l’eredità è devoluta allo Stato, che l’acquista di diritto indipendentemente da una manifestazione di volontà. L’acquisto in parola è necessitato, non potendosi far appello alla rinunzia. Lo Stato non risponde però dei debiti ereditari e dei legati ultra vires. Lo Stato stesso è quindi un successore residuale, la cui legittimazione deriva da una norma inderogabile per schivare il rischio di dispersione dei patrimoni individuali.
Al fine di impedire che il patrimonio rimanga per un certo periodo senza titolare, l’accettazione produce effetti ex tunc, a decorrere dall’apertura della successione. Il trasferimento del patrimonio mortis causa si realizza in tal modo senza soluzione di continuità stante il passaggio titolarità, che appare immediato, dall’ereditando all’erede. L’effetto retroattivo dell’accettazione costituisce dunque il suggello al principio postulante il subentro di un soggetto all’altro, che non tollera sospensioni temporali.
Per identità di ragioni, chi rinunzia all’eredità è considerato come se non fosse mai stato chiamato.
Si consideri che colui il quale intenda esercitare diritti in qualità di erede è tenuto a dimostrare i fatti costitutivi della pretesa rappresentati dall’evento morte e dalla propria qualità di successore a titolo universale sottendente l’atto di accettazione dell’eredità. L’atto mortis causa non rientra nella fattispecie del titolo astrattamente idoneo all’acquisto della proprietà a non dominio come per l’appunto stabilisce la citata disposizione normativa.
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