Come si applica la successione in caso di morte presunta?
Come si passa dalla dichiarazione di morte presunta alla successione
Quando sono trascorsi dieci anni dal giorno a cui risale l’ultima notizia dell’assente, il tribunale competente, su istanza del pubblico ministero, può con sentenza dichiarare presunta la morte dell’assente nel giorno a cui risale l’ultima notizia. In nessun caso la sentenza può essere pronunziata se non sono trascorsi nove anni dal raggiungimento della maggiore età dell’assente. Può essere dichiarata la morte presunta anche se sia mancata la dichiarazione di assenza. L’istanza, quando è stata rigettata, non può essere riproposta prima che siano decorsi almeno due anni.
Divenuta eseguibile la sentenza di dichiarazione di morte presunta dell’assente, coloro che ottennero l’immissione nel possesso temporaneo dei beni dell’assente o i loro successori possono disporre liberamente dei beni. Coloro che prendono possesso dei beni devono fare precedere l’inventario dei beni.
Divenuta eseguibile la sentenza che dichiara la morte presunta, il coniuge può contrarre nuovo matrimonio.
La persona di cui è stata dichiarata la morte presunta, se ritorna o ne è provata l’esistenza, recupera i beni nello stato in cui si trovano e ha diritto di conseguire il prezzo di quelli alienati. La dichiarazione di esistenza della persona di cui è stata dichiarata la morte presunta e l’accertamento della morte possono essere sempre fatti, su richiesta del pubblico ministero o di qualunque interessato, in contraddittorio di tutti coloro che furono parti nel giudizio in cui fu dichiarata la morte presunta.
Quella della morte presunta e della successione è un caso molto tecnico che analizzeremo nel corso del presente articolo.
Che cosa è la morte presunta?
La dichiarazione di morte presunta costituisce un particolare tipo di accertamento della morte naturale. Trascorsi almeno dieci anni dal giorno dell’ultima notizia dello scomparso, il pubblico ministero può proporre l’istanza per ottenere la dichiarazione di morte presunta. La domanda va proposta con ricorso, nel quale devono essere indicati il nome, cognome e domicilio dei presunti successori legittimi dello scomparso e, se esistono, del suo procuratore o rappresentante legale e di tutte le altre persone, che a notizia del ricorrente, perderebbero diritti o sarebbero gravate da obbligazioni, per effetto della morte dello scomparso.
Decorsi sei mesi dalla sentenza, il giudice, su istanza del ricorrente, fissa con decreto l’udienza di comparizione davanti a sé del ricorrente e delle persone indicate nel ricorso, nonché il termine per la notificazione del ricorso e del decreto a cura del ricorrente. Il decreto è comunicato al pubblico ministero. Il giudice interroga le persone comparse sulle circostanze che ritiene rilevanti.
Come si arriva alla successione per morte presunta?
Tra i punti tradizionalmente più discussi è se alla dichiarazione di morte presunta consegua o no l’applicazione della successione: mentre alcuni studiosi sostengono che vi sia soltanto una libera disponibilità dei beni da parte di coloro che sarebbero eredi dello scomparso, altra parte di essi, insieme con la giurisprudenza, equipara totalmente gli effetti della morte presunta a quelli della morte effettiva, evidenziando come nella fattispecie ricorrano tutte le peculiarità tipiche del fenomeno successorio.
La Cassazione, in particolare, sostiene che la dichiarazione di morte presunta determini una vera e propria successione mortis causa dei presunti eredi del dichiarato morto. Ciò si evincerebbe dalle norme dettate in ordine alla devoluzione degli elementi attivi del patrimonio di quest’ultimo ai suoi presunti eredi e legatari e dal contrapposto silenzio sulla sorte degli elementi passivi di detto patrimonio, spiegabile solo con sottintesa applicabilità della disciplina delle successioni mortis causa. Tale successione si determina al momento a cui è fatta risalire la morte presunta. A questo stesso momento retroagiscono gli effetti dell’accettazione dell’eredità. La delazione ereditaria, tuttavia, ha luogo soltanto quando diviene eseguibile la sentenza dichiarativa della morte presunta.
Morte presunta e nuovo matrimonio
Uno degli effetti della dichiarazione di morte presunta è la possibilità, data al coniuge del soggetto dichiarato morto presunto, di passare a nuove nozze. Il coniuge del morto presunto è autorizzato a sposarsi nuovamente soltanto dopo che sia divenuta eseguibile la sentenza che dichiara la morte presunta. Detta sentenza, infatti, determina, tra gli altri effetti, quello di sciogliere il vincolo matrimoniale con decorrenza dal momento al quale si fa risalire la morte. Occorre attendere che essa divenga eseguibile perché prima di allora non sarebbe possibile fornire la prova della libertà di stato per poter contrarre matrimonio.
Il matrimonio contratto sarà nullo se la persona della quale fu dichiarata la morte presunta ritorni o ne sia accertata l’esistenza.
La dichiarazione di morte presunta non consente al coniuge di contrarre nuovo matrimonio canonico, perché la relativa sentenza non scioglie il matrimonio cattolico: la Chiesa prevede un proprio procedimento, disciplinato dal codice canonico, teso a consentire le nuove nozze solo in presenza della moralis certitudo della morte del coniuge scomparso.
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