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Eredità internazionali, cosa è il Certificato Successorio Europeo

Eredità internazionali, cosa è il Certificato Successorio Europeo

Dal 2015 il CSE consente di far valere i propri diritti in tutti gli Stati UE aderenti

Immagina di dover gestire l’eredità di un familiare che possedeva immobili in Spagna, conti bancari in Francia e la residenza in Italia. Senza uno strumento giuridico comune tra i vari ordinamenti, ti troveresti davanti a procedure differenti, documentazione complessa da produrre e una frammentazione normativa difficile da gestire. Proprio per evitare questi ostacoli, l’Unione Europea ha introdotto il Certificato Successorio Europeo (CSE), pensato per semplificare le successioni transfrontaliere.

Previsto dal Regolamento (UE) n. 650/2012, il CSE consente agli eredi, legatari e altri soggetti legittimati di far valere i propri diritti ereditari in tutta l’Unione, senza dover attivare procedure separate in ciascun Paese.

 

Cos’è il Certificato Successorio Europeo

Il Certificato Successorio Europeo è un documento ufficiale, rilasciato da un’autorità competente di uno Stato membro, che certifica lo status e i diritti successori di eredi, legatari, esecutori testamentari o amministratori della successione. Ha valore probatorio ed efficacia diretta in tutti gli Stati membri che applicano il Regolamento, ossia tutti tranne Danimarca, Irlanda e Regno Unito.

Il certificato non attribuisce diritti nuovi, ma certifica quelli già esistenti secondo la legge applicabile alla successione. È particolarmente utile quando il defunto aveva beni o interessi in più Paesi europei, poiché permette di evitare procedure parallele e spesso dispendiose in ciascun ordinamento.

 

A cosa serve il CSE

Con il CSE, gli eredi o altri soggetti legittimati possono:

  • dimostrare la propria qualità di erede o legatario in uno Stato diverso da quello di apertura della successione;
  • ottenere la registrazione di beni immobili o mobili (come conti correnti o veicoli) a loro favore;
  • presentarsi come amministratori o esecutori testamentari all’estero;
  • interagire con enti pubblici, banche, notai e registri in altri Stati membri senza ulteriori convalide.

In sostanza, è un documento unico, riconosciuto in tutti gli Stati UE aderenti, che consente di esercitare diritti successori con la stessa efficacia di un certificato nazionale.

 

Quando si applica

Il Certificato Successorio Europeo può essere richiesto per tutte le successioni transfrontaliere aperte dopo il 17 agosto 2015, se il defunto:

  • aveva la residenza abituale in uno Stato membro dell’UE, oppure
  • possedeva beni situati in più Paesi europei.

La legge applicabile alla successione è generalmente quella dello Stato in cui il defunto aveva la propria residenza abituale. Tuttavia, il cittadino europeo può scegliere espressamente, nel proprio testamento, di assoggettare la successione alla legge del proprio Stato di cittadinanza (cosiddetta professio iuris).

 

Come si ottiene: il ruolo dell’Agenzia delle Successioni

In Italia, il Certificato Successorio Europeo può essere richiesto rivolgendosi a un notaio, che agisce quale autorità competente per l’istruttoria e il rilascio del certificato. Tuttavia, per chi desidera essere guidato in modo completo e sicuro lungo tutto il processo, è possibile rivolgersi anche all’Agenzia delle Successioni, realtà specializzata nella gestione delle pratiche ereditarie, anche con profili internazionali.

Grazie a un team di professionisti esperti in diritto successorio europeo, l’Agenzia:

  • assiste nella raccolta e preparazione dei documenti richiesti;
  • valuta la legge applicabile alla successione;
  • cura i rapporti con il notaio competente per il rilascio del CSE;
  • fornisce un supporto completo nella registrazione dei beni all’estero.

Questo servizio di intermediazione professionale consente agli eredi di evitare errori, perdite di tempo o problematiche interpretative legate alla normativa europea.

La documentazione generalmente necessaria include:

  • certificato di morte del defunto;
  • documenti d’identità e codici fiscali degli eredi;
  • testamento (se esistente) o altri atti notori;
  • dichiarazione di successione;
  • documentazione patrimoniale (visure catastali, conti bancari, ecc.);
  • informazioni sulla residenza abituale del defunto o eventuale scelta di legge.

Il CSE è redatto su un modulo uniforme valido in tutta l’Unione (Modello IV allegato al Regolamento) e ha una validità di sei mesi, prorogabile su richiesta. Può essere successivamente rettificato, modificato o revocato in caso di sopravvenienze o errori.

 

Valore giuridico ed effetti

Il Certificato Successorio Europeo è automaticamente riconosciuto negli altri Stati membri aderenti, senza necessità di legalizzazione, apostille o exequatur. Questo significa che può essere utilizzato:

  • per ottenere la trascrizione nei registri immobiliari esteri;
  • per far valere i propri diritti davanti a terzi (come banche o pubbliche amministrazioni);
  • per amministrare i beni della successione presenti in altri Stati UE.

Tuttavia, pur avendo valore probatorio, il CSE non sostituisce le formalità nazionali necessarie per trasferire effettivamente i beni (come la trascrizione catastale o la registrazione nei registri locali), che restano disciplinate dal diritto dello Stato in cui i beni si trovano.

 

CSE vs certificato di eredità italiano

A differenza del certificato di eredità italiano o della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, che hanno efficacia limitata al territorio nazionale, il Certificato Successorio Europeo è uno strumento sovranazionale. Redatto secondo un modello uniforme e riconosciuto automaticamente negli Stati UE aderenti, garantisce maggiore certezza e immediatezza nella prova dei diritti successori a livello internazionale.

 

Vantaggi e limiti

Vantaggi principali

  • Effetto immediato in tutti gli Stati membri aderenti;
  • Unificazione documentale: un solo certificato per tutta l’UE;
  • Riduzione dei tempi e dei costi;
  • Tutela del legittimo affidamento dei terzi che agiscono sulla base del certificato.

Limiti e criticità

  • Non è valido nei Paesi extra-UE o non aderenti al Regolamento;
  • Non ha valore costitutivo: attesta diritti già esistenti, non li crea;
  • Non esonera dagli adempimenti locali per il trasferimento dei beni;
  • La determinazione della “residenza abituale” del defunto può comportare margini di incertezza interpretativa.

 

Il Certificato Successorio Europeo è uno strumento giuridico fondamentale per affrontare in modo efficace e trasparente le successioni con elementi di internazionalità. In un’Europa sempre più integrata, in cui patrimoni e famiglie spesso si estendono oltre confine, il CSE garantisce certezza, rapidità e tutela per tutti i soggetti coinvolti nella successione.

Affidarsi a professionisti qualificati è la scelta più sicura per evitare errori procedurali o interpretativi. L’Agenzia delle Successioni, attraverso i suoi esperti in materia ereditaria e il costante aggiornamento sulla normativa europea, rappresenta un punto di riferimento affidabile per ottenere il Certificato Successorio Europeo con efficienza, precisione e piena conformità normativa.

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